Harmonies and Words

in the Pool of Time

  • Tutti soffrono all’idea di scomparire non visti e non uditi in un universo indifferente, e per questo vogliono, finché sono in tempo, trasformare se stessi nel proprio universo di parole. Milan Kundera

    Siamo ciò che siamo perché è quello che meritiamo di essere.
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“L’aquilone” di Giovanni Pascoli: le due facce del ricordo

Posted by mnemosineeorfeo su luglio 2, 2009

L'aquiloneL’aquilone di Giovanni Pascoli racconta un episodio controverso dell’infanzia del poeta, in cui la gioia e la felicità di un ricordo del passato si uniscono all’amarezza per la morte di un compagno del collegio.
In ventuno terzine in versi endecasillabi, Pascoli ribadisce un concetto che è diventato il cardine degli studi sulla memoria: il ricordo è un elemento bifronte, che può riaccendere sentimenti di pura e incontaminata nostalgia, ma anche intensi momenti di dolore. Come il X Agosto, in cui Pascoli rievoca la morte del padre da cui era rimasto profondamente scosso, anche L’aquilone è una “poesia della memoria”, in cui si parla di una morte prematura, tanto violenta quanto inaspettata.

Tutto il componimento è costruito su un lungo flashback, in cui Pascoli rievoca, in un’inattesa giornata di sole dell’inverno siciliano, le gioiose giornate di vento primaverili della sua infanzia al collegio degli Scolopi ad Urbino. È il ricordo di un altro tempo e luogo, generato attraverso quel processo di associazioni di pensieri e sensazioni che avrebbe costituito il cardine della narrativa di scrittori come Proust, Joyce, Woolf. Leggi il seguito di questo post »

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Decisioni

Posted by mnemosineeorfeo su giugno 30, 2009

decidereCi sono decisioni che prendi in maniera molto meditata, prendendoti del tempo e vagliando tutte le possibilità.

Ce ne sono altre che si prendono al volo senza pensarci.

A volte poi uno prende decisioni che non si immaginava nemmeno di prendere per il fatto che prima di trovarsele davanti non erano nemmeno un’opzione possibile…

(Matteo Caccia)

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Radio Stars

Posted by mnemosineeorfeo su giugno 26, 2009

IMG_9482Sono quasi le 23 e sto ancora riguardando i miei appunti. Arriviamo che Antonio è sul divano con un sorriso smagliante e nonostante dica a tutti che sta male tutti stanno lì intorno a lui a presentarsi e ridere e parlare come se niente fosse.

Riconosco Filippo, mi presento a Desiree, saluto Vittorio e mi sembra di conoscere Alex. Boh, somiglia al ragazzo di una mia amica, forse.

Continuo a cercare di non perdere la concentrazione. Le notizie della BBC scorrono velocemente mentre si decide il palinsesto. Mancano dieci minuti ancora ed è tutto pronto, inaspettatamente. Quando entro in sala noto il CD di Ida Rendano sul tavolo, vicino alla cuffia. Oh io l’ho intervistata proprio oggi. E proprio oggi decido di portare in radio il CD di Alessandro Ristori. Ops, l’ufficio stampa è lo stesso, com’è piccolo il mondo.

Mi sposto, lascio il mio consueto posto ad Alex. Ecco. Via. La trasmissione comincia. Leggi il seguito di questo post »

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Strade

Posted by mnemosineeorfeo su giugno 23, 2009

lumaca smarritaCi possono essere periodi nella vita in cui tutto sembra triste.

Quando ci sentiamo confusi, negativi e smarriti dobbiamo trasformare la nostra passività e dire a noi stessi

procederò su questo sentiero, porterò avanti la mia missione oggi“.

In questo modo arriverà di nuovo la primavera nei nostri cuori e i primi fiori inizieranno a germogliare.

1272: Nichiren Daishonin, Lettera da Sado

*** Regalo avuto ad una festa buddista a Roma il 18 giugno 2009. Una riflessione che non ha colore politico, religioso, sociale ***



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Niccolò Fabi è “solo un uomo”

Posted by mnemosineeorfeo su giugno 22, 2009

Niccolò Fabi Solo un UomoDopo due anni di lontananza dagli scaffali dei music store, il panorama musicale italiano torna a godere della semplicità misurata della musica di Niccolò Fabi, che il 29 maggio ha ufficialmente presentato il suo nuovo disco, “Solo un uomo”, targato Universal. Dieci tracce inedite, dai tratti delicati, che restituiscono un’immagine matura ma con diversi tratti di novità, anche se è ancora riconducibile allo stile classico del cantante.

Il pubblico aveva cominciato a conoscere Niccolò Fabi e la sua musica quando era ancora in preda alle riflessioni sui suoi capelli. Con la canzone “Capelli”, infatti, contenuta nell’album “Il Giardiniere”, il cantautore romano vince la sezioni Giovani del Festival di Sanremo del 1997, aggiudicandosi anche il Premio della Critica. L’etichetta che lo sponsorizzava allora era la Virgin, che ormai Niccolò Fabi si è lasciato alle spalle. È proprio la sensazione di “libertà” che scaturisce dalla conclusione del contratto discografico con la Virgin, cui è seguito “il recupero”, secondo quanto ha affermato lo stesso Fabi “di una verginità come musicista”, e poi il compimento del quarantesimo anno di età e la nascita della figlia, che hanno contribuito al rinnovamento della sua vita e della sua musica. Leggi il seguito di questo post »

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Jovanotti presenta “La parrucca di Mozart”

Posted by mnemosineeorfeo su giugno 9, 2009

parrucca di mozartLorenzo non smette mai di stupire. Dal 29 maggio è disponibile, in tutte le librerie, il suo nuovo lavoro musico-letterario, La parrucca di Mozart, pubblicato da Einaudi. Un libro, questa volta, e non un disco. Ma non un libro qualsiasi, non un resoconto di viaggio come Il grande Boh. Questo libro non è certo un romanzo, una biografia o una raccolta di racconti ma un vero e proprio libretto d’opera, un omaggio all’opera di Wolfang Amadeus Mozart, genio precoce dal talento straordinario se comincia a suonare il clavicembalo a tre anni e a comporre a 5 e se, alla prematura morte a soli 35 anni, lascia alla storia della musica mondiale più di seicento opere.

Pare che Lorenzo Cherubini-Jovanotti si sia completamente immerso nell’ascolto della musica del compositore austriaco e nella lettura del suo epistolario, che comprende centinaia di lettere che offrono un’immagine del musicista inedita, umana, quotidiana. Solo così ha potuto cogliere, rielaborare e restituire il segreto e la magia della musica senza tempo di Mozart. Un’operazione, certo, pretenziosa, che travalica i confini della semplicità per entrare in quelli della quasi-impossibilità. Perché raccontare il genio di Mozart significa dover penetrare un mistero che rimane oscuro da secoli. E allora, come ha anche affermato Lorenzo, da e in quel mistero si rimane irretiti, inermi, estasiati. Leggi il seguito di questo post »

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La meravigliosa storia di un bambino dispettoso

Posted by mnemosineeorfeo su Maggio 30, 2009

fondoschiena Penso che nella vita sia tutta una questione di gran fondoschiena.

Io, non sono nata con la camicia. Ho cercato di comprarne una in questi anni, ma quelle che ho trovato fino ad ora mi stanno piccole. Alcune sono proprio il modello sbagliato. Di altre non mi piace il colore. E quindi non le compro.

E così sono rimasta senza camicia.

Mi hanno sempre raccontanto che non è bello vivere di rimpianti. Certo, non lo è, però a volte è inevitabile che qualche pensiero preponderante affolli lungamente la tua mente e che il passato bussi alla tua porta. Una volta ho aperto e mi ha fatto una linguaccia. Poi, come un bambino insolente e molto sicuro di sé, è scappato via. E quando gli chiedo di avvicinarsi mi sorride con garbo.

Anche il passato ha qualche momento di sgarbo. Quando decide di non curarsi del presente lo calpesta volutamente. Ci gioca finché non si stanca. E poi lo lascia lì, strapazzato per terra, consunto. Leggi il seguito di questo post »

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Il beneficio del dubbio

Posted by mnemosineeorfeo su Maggio 28, 2009

luce faroQualche giorno fa mi ha chiamato Carlotta.
Mi ha chiesto come stavo e, senza lasciarmi il tempo di rispondere, ha cominciato a raccontarmi come stava andando in quel periodo la sua vita.
Ha detto che non ha ancora trovato una rotta, la luce, quel faro che l’aiuta a seguire un percorso forse fatto di epifanie.

Io ascoltavo senza cogliere il senso delle sue parole.

Carlotta quella mattina si è fermata a pensare guardando il cielo distesa su un prato. Pare abbia scorto, così, col naso in su, una nuvola che sembrava un castello di panna. Ha chiuso gli occhi e ha cominciato a fantasticare.

Chissà quanto diversa sarebbe stata la mia vita se fossi nata in un castello. Se mia madre fosse stata una regina e mio padre un re. Se fossi stata circondata da cavalieri e dame, se fossi stata bionda e alta. Chissà come sarebbero stati i rapporti con quelli più poveri di me. Leggi il seguito di questo post »

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Alessandro Ristori: una voce fuori dal coro

Posted by mnemosineeorfeo su Maggio 28, 2009

copertina_ristori_album_front_2009Sono così sin da piccolo: sin dall’ascolto dei primi dischi in casa ho cominciato a sognare un mondo mio e ho continuato a credere nel sogno”. Ha fatto bene, Alessandro Ristori, a continuare a sperare e a inseguire i suoi sogni. Il suo album, “Faenza Memphis, Andata Ritorno”, è un’esplosione di rock’n’roll, positività, musica d’altri tempi che lascia inevitabilmente un sorriso persino nell’ascoltatore disattento, o in quello che non crede al ritorno della musica dei mitici anni ’50 e ’60, troppo belli ed inimitabili per poter risplendere in questo nostro tempo fatto di crisi, depressione e preoccupazioni di ogni genere.
E invece eccola. “Faenza Memphis, Andata Ritorno”, prodotto da Rolando D’Angeli per Don’t Worry S.r.l. di Roma, è l’album uscito nell’aprile 2009 di un giovane artista che rappresenta, oggi, una voce fuori dal coro, fuori dalla rumorosa musica commerciale e omologata di chi ha timore di proporre qualcosa di diverso per la paura di rimanere escluso dalle emittenti radiofoniche nazionali. Leggi il seguito di questo post »

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lass old lass

Posted by mnemosineeorfeo su Maggio 26, 2009

Guardo attonita
la città solitaria
attraverso la cornice
buia della finestra.

Penso alla straniera di oggi con le orecchie sporche e l’impertinenza di chi, senza troppo pensarci, si siederebbe volentieri sulle tue ginocchia, perché tu sei seduta e lei no.

Non pensa, però, a quanti autobus hai fatto partire prima di poter trovare un posto dove poggiarti.

Penso che bisogna imparare a dire di no.

Ma penso anche a quante volte ho detto di no e ho creato il vuoto. E adesso?

Della Francia rimane un francese dimenticato e la magia di Parigi. L’ustione localizzata, il vento di Tours, Madame Bernande di Saint-Gerand-Le-Puy. 85 anni e abile giocatrice di bridge. Madame Bernarde non gioca più a scacchi perchè non vede bene, e non guida neanche. Ma il marito sì, un baldo vecchietto credo anche lui ottantenne.

E ripenso con tenerezza a Janise di Sacramento con cui ho condiviso i giorni del Safari in Namibia e alla nonnina texana che ho incontrato in Sudafrica. Settantenni sole alla scoperta del mondo.

Un po’ diverse da Madame Bernarde: loro sulla cresta dell’onda, lei più mite. E trova nello scrittore irlandese che avrebbe voluto conoscere il motivo per riunire grandi studiosi alla ricerca di un senso nascosto e complesso e semplici appassionati che quel senso ignorano e ne hanno costruito uno tutto loro.

Esiste un paese,
nel centro della Francia,
dove il tempo sembra essersi
fermato.

Risuonano nella memoria tenere melodie irlandesi…

02 luglio 2007

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